Francesco Filippini (1853 - 1895)

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Francesco Filippini (Brescia 1853 - Milano 1895) è stato un pittore del XIX secolo. nNasce a Brescia nel novembre del 1851, da una famiglia povera. Ha lavorato come commesso di drogheria e successivamente come impiegato notarile mentre frequentava i corsi serali presso la Pinacoteca Tosio di Brescia per seguire la sua passione per il disegno. Con una piccola pensione comunale, Filippini poté recarsi a Milano e frequentare l'Accademia di Brera dove studiò sotto la guida dello stimato Bertini. Sebbene i suoi studi all'Accademia fossero incentrati sulla pittura storica e di genere, Filippini fu subito attratto dalle opere di Cremona e Fontanesi, e sentì una profonda affinità per la pittura di paesaggio. Ha ottenuto la pensione bresciana per tre anni con il suo dipinto "Studio di nudo", oggi esposto alla Pinacoteca Tosio.
Nel 1879 Filippini si recò a Parigi per preparare un grande concorso a tema fisso, "Fulvia rivela a Cicerone la congiura di Catilina", oggi conservato alla Pinacoteca di Brescia. Sebbene inizialmente fosse scoraggiato e considerato di abbandonare il mondo della pittura, Filippini ottenne presto un sussidio e gli fu commissionato di creare un dipinto storico, "La morte di Caligola". Le fortune di Filippini migliorarono nel 1889 quando vinse il concorso della Fondazione Canonica con l'opera "Il martello" e l'anno successivo ricevette il Premio Mylius per la sua pittura di genere "Contadini che cardano la canapa". Entrambe queste opere sono attualmente esposte alla Pinacoteca di Brera a Milano. Filippini ha partecipato a numerose mostre nel corso della sua carriera, tra cui a Roma, Venezia e Monaco. Nonostante il suo successo, Filippini rimase povero per gran parte della sua vita a Milano. Ha realizzato numerose opere, come "Paesaggio" di proprietà di Emilia Ferri-Fioretti, "Dopo la pioggia" di proprietà dell'avvocato Ermanno Albasini, "Tra le mura del Chiostro", "Spiaggia di Finalmarina", "Tramonto", "Pasto magro ”, “Il martire cristiano”, “La Mella in Val Trompia”, “La pioggia” e “Betulle”.
Inoltre, la Galleria d'Arte Moderna di Milano ospita "Vespri di novembre", "Mattino di novembre a Ligurno", "Tempesta imminente", "Ritratto di Carlo Treccani", "Nevicata" e due marine. Nel 1895 la Famiglia Artistica tenne una mostra postuma delle opere del Filippini. Giorgio Niccodemi ha parlato molto bene di Filippini, affermando che, insieme a Eugenio Gignous e Filippo Carcano, è stato tra i primi ad applicare alla tradizione pittorica lombarda la lezione dell'impressionismo appresa da Tranquillo Cremona. Niccodemi ha notato che le opere di Filippini, tutte scrupolosamente eseguite dal vero con un esigente senso di calma colorazione, trasmettono una grandiosità e un sommesso senso di poesia che evidenziano l'originalità dell'artista.

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